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l lutto è uno degli eventi più dolorosi che possiamo affrontare nella vita. La perdita di una persona cara, che sia un familiare, un amico o una figura significativa, può scatenare una serie di emozioni intense e difficili da gestire. Sebbene ogni esperienza di lutto sia unica, tutte le persone che attraversano questo processo si trovano a dover affrontare una realtà cambiata, senza la presenza di qualcuno che amavano profondamente.
In questo articolo, esploreremo il lutto non solo come un momento di profondo dolore, ma anche come un processo di guarigione e crescita, sebbene a volte lungo e complesso.
Cos’è il Lutto?
Il lutto è una risposta psicologica naturale conseguente ad una perdita significativa, di qualcosa o qualcuno a cui eravamo affettivamente legati. È un cambiamento che non siamo noi a determinare, ma di cui possiamo solamente prendere atto. Il fatto di non avere “voce in capitolo” rende questi avvenimenti così irreali e li connota di incertezza.
Il lutto si ricollega per lo più alla morte di una persona amata, in realtà il significato del lutto è ben più esteso. Infatti ci sono lutti (e dolori) di cui non si dà abbastanza importanza, come la perdita del proprio animale domestico, scoprire di non poter avere figli, il licenziamento, la fine di un’amicizia o di una relazione, lasciare il luogo dove si è cresciuti, scoprire di avere una patologia cronica, la nascita di un figlio con una qualche forma di disabilità, ecc.
I Sei Stadi del Lutto
Il lutto è un processo di elaborazione emotiva e cognitiva dell’evento, composto da 6 fasi, come proposto da Kubler-Ross (1969), di cui però la durata e l’ordine delle tappe è variabile e dipende dalle caratteristiche personali, come validato da Roveretto.
1. Shock: La persona fatica a rendersi conto dell’accaduto, in alcune situazioni si può sperimentare freezing (incapacità di parlare o reagire), in altre si può sperimentare disorganizzazione, dove si fatica a progettare il futuro, anche quello nell’immediato, a prendere decisioni e a completare semplici compiti, poiché l’emozione prevalente è ansia.
2. Negazione o rifiuto: “Non è possibile!”. In questo stadio, la persona che sta vivendo il lutto potrebbe rifiutare la realtà della perdita. La mente cerca di proteggersi dalla sofferenza, convincendosi che la perdita non sia davvero avvenuta, o che qualcosa possa essere fatto per cambiare la situazione. Ciò è funzionale perché permette di prendere le distanze da emozioni decisamente molto intense e di non venirne sopraffatti. Può essere accompagnato dal privarsi di tutte le attività correlate all’oggetto del lutto che venivano svolte in precedenza con piacere.
3. Rabbia: “Perché proprio a me?”. La rabbia è un’emozione comune durante il lutto. Si mostra aggressività verso sé stessi e gli altri, reazione messa in atto nel tentativo di controllare il senso di frustrazione, derivante dal non poter cambiare la realtà della perdita. Si attribuiscono colpe e responsabilità dell’accaduto a sé, ad altri o all’oggetto della perdita. Questo strumento di difesa permette di immaginare una situazione parallela in cui la perdita non si è ancora verificata: “Se lui/lei non avesse fatto così, sarebbe ancora qui”. La rabbia è accompagnata da un senso di ingiustizia e risentimento, da forte sensazione di non essere compresi dagli altri, e da invidia nei confronti di chi ha ancora ciò che si ha perso.
4. Depressione: “Non sarò più come prima”. È solitamente la fase più lunga e intensa del processo di elaborazione, che è anche quella con cui più frequentemente si identifica la persona in lutto. Prende piede la consapevolezza del cambiamento che la perdita comporterà nella quotidianità dell’individuo. E’ comune sentirsi sopraffatti dalla solitudine e dalla disperazione e, spesso, si tende a rinchiudersi nella visione narcisistica del proprio dolore: “Nessuno ha mai sofferto come me”. A questa fase si associano sensazioni di sconfitta, impotenza e rassegnazione e vergogna per la propria condizione, con il timore di indurre tristezza/pena negli altri.
5. Contrattazione: “Salviamo il salvabile”. In una prima fase, la persona potrebbe cercare di fare dei “patti” con se stessa o con forze superiori, chiedendo se sarebbe possibile ottenere un ritorno indietro. Successivamente, tramite un processo di razionalizzazione, parte il tentativo di riprendere il controllo sulla propria vita verificando le risorse a propria disposizione e mettendo in atto attività di problem solving. Spesso si verifica una ricerca attiva dell’oggetto che si è perso, attraverso la visione di foto e video, la richiesta di informazioni da parte di altri, la visita al cimitero.
6. Accettazione: “Mettiamoci l’anima in pace”. L’elaborazione completa del lutto termina con la sua accettazione, che non è da intendersi come “rassegnazione”, e non significa nemmeno dimenticare o superare completamente il dolore. Piuttosto significa imparare a convivere con esso, integrando l’evento nel proprio vissuto personale, che contribuisce a definire chi siamo. L’accettazione parte da una presa di consapevolezza della perdita e delle sue conseguenze, poi, tramite un processo di identificazione, si sviluppano modalità alternative di relazionarsi con chi/ciò che si è perso cosicché la tristezza lascia spazio alla nostalgia. Infine, facendo i conti con la nuova realtà e adattandosi ad essa, si elabora un nuovo progetto di vita che tenga conto del cambiamento indotto dal lutto, riportando l’attenzione su di sé e sul proprio futuro.
Psico-consigli: Come Vivere il Lutto?
Il processo di lutto non è facile e non ha una durata prestabilita. Ciascun individuo vive il dolore in modo diverso, e non esiste una “maniera giusta” di affrontarlo. Tuttavia, ci sono alcuni modi per navigare attraverso questo difficile viaggio:
1. Permettersi di piangere: Le emozioni devono essere vissute e non represse. Piangere è una risposta naturale alla perdita e fa parte del processo di guarigione. Non c’è nulla di sbagliato nel permettersi di sentire dolore.
2. Cercare supporto: Il lutto può essere un’esperienza solitaria, ma non bisogna viverla da soli. Parlare con amici, familiari o con un terapeuta può essere molto utile. A volte, semplicemente essere ascoltati da qualcuno che ci comprende può alleviare una parte del peso emotivo.
3. Onorare la memoria: Creare rituali, come dedicare del tempo a ricordare la persona che è venuta a mancare, può essere un modo significativo per mantenere viva la memoria e continuare a sentirla parte della propria vita.
4. Prendersi cura di sé: Il lutto può anche avere effetti fisici e psicologici. È fondamentale prendersi cura del proprio corpo e della propria mente durante questo periodo difficile. Cercare di mangiare, dormire e fare attività fisica può sembrare difficile, ma sono aspetti che favoriscono il benessere generale.
5. Accettare che il dolore può tornare: Il lutto non segue un percorso lineare. Anche quando sembra che si stia iniziando a guarire, il dolore può riemergere, magari in momenti imprevisti. Questo è del tutto normale e non significa che la persona non stia progredendo nel processo di lutto.
Il Lutto e la Crescita Personale
Anche se il dolore del lutto è travolgente, molte persone scoprono che attraversare questa esperienza, sebbene dolorosa, può portare a una crescita personale. Il lutto può spingere a riflettere su ciò che è veramente importante nella vita, a rivedere le proprie priorità e a rafforzare i legami con gli altri.
Spesso, le persone che affrontano un lutto riescono a sviluppare una maggiore resilienza emotiva. Imparano a gestire meglio le difficoltà future e a trovare forza anche nei momenti più oscuri.
Il lutto, sebbene non facilmente dimenticabile, può insegnare il valore della vita, della memoria e della connessione umana.
Conclusioni
Il lutto è un processo complesso e doloroso che ogni individuo affronta in modo unico. Sebbene non esista una “cura” immediata per la sofferenza che ne deriva, riconoscere il proprio dolore, cercare supporto e permettersi di guarire sono passi fondamentali per attraversare questa esperienza. Ogni fase del lutto, anche quelle più difficili, può condurre a una maggiore comprensione di sé e della propria vita.
In fondo, il lutto è anche un atto di amore e di ricordo, che onora ciò che abbiamo perso, aiutandoci a vivere con essa nel cuore, anche se fisicamente non è più presente.